Si è da poco concluso lo spoglio delle schede in Iran per l'elezione del nuovo presidente.
Sembra che a spuntarla ancora una volta sia stato Mohammded Ahmadinejad, con una percentuale di consensi di quasi il 65%. Lo sfidante, Moussavi, si è invece fermato al 32%. Ma questa elezione è stata definita truccata dallo sconfitto, in quanto, lui afferma, nei giorni scorsi a molti esponenti del suo partito, così come a molti suoi sostenitori, è stato impedito di votare. Spesso sono stati cacciati dai seggi oppure le loro schede non sono state conteggiate. Questo alimenta il sospetto di forti brogli elettorali. A niente è servita l'iniziativa, condotta proprio da Moussavi, di collocare in ogni seggio un suo delegato per vigilare sul voto. A suo parere, le violazioni delle schede sono continuate. Infatti il leader moderato era sicuro fino a ieri sera di aver vinto, diramando persino un comunicato ufficiale in cui si considerava nuovo presidente iraniano. In quel momento lo stesso faceva il presidente uscente dalla sua sede della campagna elettorale. Come già detto alla fine la spunta Ahmadinejad.
Brogli o non brogli, sicuramente ha pesato sul voto degli iraniani l'enorme peso della casta religiosa islamica, che è molto vicina al partito ultra conservatore e islamico di Ahmadinejad, e sicuramente ha promosso una vera campagna elettorale in suo favore.
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