Come abbiamo visto nei giorni passati, il caso Mills continua a tenere banco. Anzi tengono banco le rezioni e le polemiche che ne sono scaturite.
Tutta la maggioranza ha definito il giudice Gandus, che ha emesso la sentenza contro Berlusconi, una estremista di sinistra, impossibilitata per tanto a giudicare un esponente di un'altra fazione politica. Alcuni si sono spinti perfino ad affermare che è stata scatenata una vera e propria campagna contro il premier, in vista delle Europee.
Silvio ha subito rincarato la dose, affermando che tutti i parlamentari adesso in circolazione sono troppi per un paese democratico e che le carriere del giudice e del pm devono essere divise. Ovviamente, quest'ultima dichiarazione non ha niente a che fare con la recente sentenza emessa dalla Gandus. E' una coincidenza fortuita. Come al solito.
E l'opposizione che fa? Si spacca!
Il PD vuole subito una forte presa di posizione nei confronti di Berlusconi, anche se non si capisce a cosa ben si riferiscano. Con Franceschini spesso i toni duri sfumano nel vago e soffuso,e non si capisce se realmente è contro il PDL oppure gli sta facendo il broncio come i bambini.
L'UDC si distacca dall'appello del PD, perchè i democratici votando al referendum sul "porcellum" per il sì, affosserebbero i centristi, non facendoli più entrare in parlamento. Di fatto per opporsi al premier vogliono una ricompersa, il contentino, la possibilità di rimanere.
L'IdV è più drastica! Vuole subito il voto di sfiducia per il premier, sforzandosi di credere che l'Italia sia un paese democratico e che i parlamentari sicuramente risponderanno numerosi all'appello. Inutile ricordare che le possibiltà che Berlusconi sia mandato a casa con voto di sfiducia sono più basse delle probabilità che ha il Bari di vincere la Champions League.
Insomma non si crea un fronte comune per opporsi a Silvio e non è possibile votargli la sfiducia.
Ci si trova nel'impossibilità di sostituirlo, facendo presagire oscurissime nubi all'orizzonte.
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