Nell'ultima puntata di Ballarò, si è sviluppato un vergognoso battibecco tra Franceschini e Bondi.
Il primo, calmo e pacato, cercava di esporre le sue idee in merito al fallimento delle politiche berlusconiane. Il secondo andava letteralmente fuori di testa, cominciando a non rispettare più gli ospiti in studio, tra i quali anche Ezio Mauro, direttore de "La Repubblica". Pretendeva per altro di non dargli assolutamente del tu, poichè lui e Franceschini,diceva, non sono affatto amici.
Ora, l'episodio potrebbe finire qui e non fregherebbe niente a nessuno.
Ma è interessante notare come Bondi ha intimato (è proprio questa la parola giusta) al leader del PD di non dargli affatto del tu. In questo si riscontra una certa aria di superiorità, quasi da privilegiato nei confronti degli altri ospiti in studio. Un privilegio derivatogli direttamente dall'essere ministro, sembrerebbe.
Ma allora c'è da domandarsi se in questo perentorio comando non ci sia una certa deriva della politica, che comincia nuovamente (l'ultima volta fu con gli assolutismi ottocenteschi) a considerarsi una vera e propria casta, non soltanto economicamente ma anche idealmente, nel modo di ragionare. Tutto ciò allontana ancora di più i cittadini dalla politica ed alimenta un clima di profondo disprezzo per i governanti.
Per chi vuole, si può rileggere il post sulle rivoluzioni.L'attinenza è stretta.
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