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martedì 9 giugno 2009

Europee 2009: cosa cambia per l'Italia

Le elezioni si sono appena concluse e già si intravedono novità importanti all'orizzonte politico italiano. Il PDL non ha lo strapotere che aveva sbandierato in campagna elettorale ( Berlusconi parlava persino del 45% dei consensi ) poichè come gradimento si ferma al 35,2% ,in calo rispetto alle politiche 2008. Sempre a destra boom della Lega Nord, che prende il 10,4 %, probabilmente sottraendo voti allo stesso PDL. Il PD è in caduta libera e perde oltre il 7% passando dal 33,7% delle politiche al 26,2%. Questi voti vanno a vantaggio dell'IDV di Di Pietro che raddoppia i consensi dalle scorse elezioni politiche (allora fu il 4,4%) e delle varie liste di sinistra tra cui Sinistra e Libertà di Nicki Vendola, che prende il 3,1%, e il cartello di Rifondazione e comunisti italiani ,3,4%, che non superano però lo sbarramento. La lista Bonino-Panella prende un buon 2,4%, ma rimane anch'essa fuori dall'europarlamento. Fuori anche MPA di Lombardo (2,2%), Fiamma Tricolore e Forza Nuova.
Cosa dobbiamo aspettarci ora? Sicuramente uno spostamento dell'asse politico ancora più a favore di Bossi, che ha ora il consenso di 1 italiano su 10. E' probabile che adesso sia la Lega a dettare legge al PDL, in quanto senza il suo appoggio il governo non avrebbe più la maggioranza nè nel Paese nè in Parlamento. Quindi molte politiche del governo passeranno sotto l'occhio vigile dei leghisti.
Dall'altra parte invece, il progetto PD convince sempre di meno e di conseguenza prende sempre meno voti che passano quasi in toto all'IDV, che sembra la sola a fare una vera opposizione o comunque la sola a farne una convincente e/o coerente. Anche qui maggiore importanza ricopre ora Di Pietro, il quale, grazie al suo consenso in ascesa, può condizionare molto le politiche del PD. Di conseguenza o si arriverà tra i due soggetti elettorali ad una convergenza o ad una frattura insanabile che probabilmente avvantaggerebbe molto il PDL. Una cosa è sicura: gli italiani non vogliono il bipartitismo, come evidenziato anche dai consensi dalle liste minori ( partiti di sinistra, lista Bonino-Panella, MPA-La Destra).

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