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sabato 27 giugno 2009

L'editoriale: il Nord Italia che non si appartiene

Nel 2015 a Milano prenderà il via il nuovo Expo, che dovrebbe muovere un giro di affari di 14mld per il solo l'allestimento. Per chiunque sia nel campo dell'edilizia, dell'artigianato o, in generale, dell'imprenditoria è un'occasione da non farsi perdere. Le gare d'appalto sono già cominciate e si prevede che le adesioni per accaparrarsele saranno moltissime. Ma c'è un pericolo dietro l'angolo che fa tremare gli organizzatori: il pericoo di infiltrazioni mafiose all'Expo.
Il tema fu affrontato in una recente puntata di Annozero che vedeva fra gli ospiti il sindaco di Milano, Letizia Moratti, il curatore della Mostra, Lucio Stanca, anche deputato del PDL, e il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. Di Pietro sottolineva la possibilità di infiltrazioni mafiose grazie a sistemi di appalti truccati o a causa di imprenditori delle società appaltate aventi forti legami con gli ambienti malavitosi. I vari servizi mostrati evidenziavano come a Milano la 'ndrangheta fosse molto radicata.
La Moratti era a dir poco inorridita e sgomenta: non si era mai accorta che a Milano ci fosse la mafia. Continuava a ripetere a Santoro che quella mostrata non era la vera Milano, ma era solo una piccola parte che non rispecchiava affatto la totalità economica e sociale della città. Non solo, invocava una nuova puntata riparatoria in cui parlare dei cittadini perbene. Ma questo che vuol dire?Vuol dire ritenere la mafia soltanto un problema del Sud, mentre a Nord è tutto lindo e casto.
La politica si disinteressa e volta la faccia di fronte ai problemi di questo tipo. Ma poi quando gli viene posta sotto gli occhi la cruda verità, la rifiutano categoricamente, dicendo che quella è un'altra città, un'altro paese. Ma come si può essere così miopi di fronte ad un problema così grave? Se la mafia al Sud si è diffusa con il silenzio, anche a Nord farà lo stesso se nessuno farà niente. E, per iniziare, bisognerebbe ammettere che esiste e che si ingrandisce anche al Settentrione. Altrimenti il Nord rispecchierà una società che non le appartiene affatto.

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