
Non c'è più religione, neanche nel il Tg1. Ogni volta che lo guardo non riesco a trovare una sola notizia che valga la pena ascoltare. E' una macchina orribile: si nutre di stragi e vomita servizi futili e di poca importanza. E la gente ne è comunque ammaliata. Non riesce a togliere gli occhi di dosso al televisore, pensando che quello che stanno vedendo sia un telegiornale normale: ma ovviamente non è così. Lo si nota già guardando un volto abbastanza noto del settore: Paolo Di Giannantonio, un'uomo che per tutte le gaffe fatte avrebbe meritato il licenziamento almeno una dozzina di volte. Ma questo genere di informazione , con questo genere di servizi e questo genere di conduttori è proprio quello che lo Squalo (così viene soprannominato Augusto Minzolini) ama nel suo palinsesto: tette e cagnolini, ricordano quello che scrisse Michele Serra su Venerdì di Repubblica. "E' questo il nuovo modello che bussa alle porte della Rai": oggi diremmo "parole sante".
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