
Nel tempo ci sono stati molti casi dove la politica, non intervenendo, ha lasciato via libera alle insurrezioni popolari. Molte di queste hanno portato a veri e propri sconvolgimenti politici diventando rivoluzioni.
Quindi le rivoluzioni arrivano nel momento in cui la politica di uno stato non vara delle riforme ad hoc per risolvere un dato problema sociale. Un caso eclatante nella storia fu la Rivoluzione Francese. I potenti di Francia, affogando nella corruzione e nel dispotismo, dovettero piegarsi alla rivolta del Terzo Stato, che voleva creare un nuovo modello di stato centrato sulla partecipazione popolare.
Quella rivoluzione portò cambiamenti in un gran numero di campi ( poltica, società, economia, diritti personali...) tanto da essere considerata il miglior esempio di rivoluzione nell'intera storia.
Ma le rivoluzioni portano soprattutto ad un cambiamento nelle idee. Infatti, solo le idee sopravvivono nei secoli, le istituzioni scompaiono.
Venendo ai giorni nostri, abbiamo visto come, causa la crisi globale, ci siano stati rapimenti di managers in tutta Europa. Sono delle piccole rivolte, che però stanno a simboleggiare la volontà da parte dei lavoratori di non sottostare più al volere del manager che è l'unico a guadagnarci in queste situazioni, con le buon' uscite.
Cioè loro non vogliono essere i soli a rimetterci. Qualcosa del genere prima non era pensabile.
Ogni operaio riteneva il datore di lavoro un benefattore e la vita di questo, in alcuni casi, anche più sacra della sua. Ora invece ogni manager per i lavoratori è una maledizione e la possibilità lavorativa una vera e propria sudditanza.
Anche queste sono idee nuove che si dovrebbero considerare, se non si vuole correre il rischio di fare la fine della monarchia francese.