
Inutile dirlo: in Italia la democrazia va scomparendo. Ma non si tratta di quella che ricerchiamo nelle istituzioni politiche (la rappresentanza in Parlamento), ma più che altro di quella che non riusciamo a raggiungere nel piano sociale e economico. Come diceva Norberto Bobbio, di cui nel 2009 ricadono i cent'anni dalla nascita, la democraticizzazione di uno stato non è la proclamazione della democrazia (quindi non equivale a dire "la sua forma è democratica o totalitaria?") ma risulta uguale all'estensione della stessa in ogni parte della società civile e delle istituzioni politiche e economiche ( cioè ci si chiede "in quello stato c'è democrazia diffusa nelle scuole, nelle fabbriche, nei pronti soccorso,nel mercato, ecc.?"). Se lo stato è una democrazia solo sulla carta e, di conseguenza, regnano ancora il clientelismo e il nepotismo, allora quella è una democrazia formale; ma, al contrario, se regna l'uguaglianza all'interno di tutta la società, allora si tratta di una democrazia sostanziale. Inutile dire che l'Italia rischia di perdere entrambe le forme.
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