Il Parlamento dopo tre voti di fiducia voluti dal governo (perchè poi non si capisce, visto che ha una larga maggioranza) ha approvato il pacchetto sicurezza che prevede oltre alle celeberrime ronde padane anche il reato di clandestinità. La Lega esulta e si proclama vincitrice, grazie alla politica del respingimento. Infatti Federico Bricolo affermava raggiante dopo il voto:" Con queste norme non faremo entrare più immigrati clandestini in Italia e fermeremo così la prostituzione e lo spaccio di droga". Già, come se a spacciare e a indurre alla prostituzione fossero solo loro (Bricolo non sa forse che anche Berlusconi e il manager Tarantini sono indagati per lo stesso reato, incastrati dalle registrazioni della D'Addario). Ma se la Lega brinda e il PDL ha evitato un'ulteriore crisi di governo (e quindi brinda anche'esso), molti scudi si levano su questa vicenda. La Chiesa afferma, immediatamente dopo il voto, che questo provvedimento porterà "molto dolore" in Italia, andando a fomentare il crescente razzismo che la crisi economica e la perdita di lavoro hanno evidenziato. Per la minoranza è il prezzo che Berlusconi paga per l'alleanza con la Lega, e non ci vorrà molto, a loro parere, prima che passino norme ancora più vergognose.
Una cosa sola è certa: se la Lega crede che una legge possa da sola fermare l'immigrazione clandestina, ha completamente sbagliato i suoi calcoli. Non c'è un'unica grande porta da cui arrivano tutti gli immigrati: le vie sono molteplici. E quindi, invece di creare e approvare leggi al solo scopo di rendere impossibile la convivenza pacifica, si dovrebbero intensificare i controlli via mare e via terra, in modo tale da rendere veramente efficace una legge in materia.
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