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La Redazione
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sabato 21 gennaio 2012
Il Cavaliere, il Professore e la roulette sovietica
Curioso come alle volte la fortuna volti rovinosamente le spalle, per dirla con un citazione di fantozziana memoria. Eppure accade a volte che il sottoposto sia in grado di sottomettere il padrone, sebbene occorra un certo intuito e una certa furbizia, ma sopratutto una certa conoscenza dell'avversario. Ed è così il prof. Monti, persona spettabilissima e onestissima, abbia imparato il gioco truce e violento della politica, nonchè ricattatorio, e abbia cominciato ad usarlo a suo vantaggio. Perchè infatti ci sarebbe un passaggio, che altrimenti non tornerebbe: come ha fatto Monti a convincere il Parlamento ad addentrarsi su una strada di liberalizzazioni feroci e mai attuate prima? Ma sopratutto come ha fatto se la maggioranza era per la maggior parte la stessa dell'ultimo Governo? Semplice, ha imparato a sparare per sopravvivere. Il professore non aveva mai fatto mistero fin dall'inizio di trovarsi a capo del Governo per necessità dello Stato, o per dirla in altre parole, per attuare una serie di riforme assolutamente impopolari che il Cavaliere non avrebbe mai avuto il coraggio di proporre, senza sfigurare in maniera paurosa. Fondamentalmente tasse e tagli, con cui avrebbe perso la faccia. Ed ecco il colpo di genio! Usare la figura pubblica e istituzionale di un uomo consumato anche a livello europeo, come Monti, per attuare tutto questo. In qualsiasi caso ciò avrebbe giocato a suo favore, sia che Monti avesse funzionato, sia avesse fallito. Anzi, quest'ultima è quella che ha sempre preferito (solo ieri ha riaffermato : 'Il governo non sta dando i frutti sperati', tentando così una mezza virata verso la Lega, che però difficilmente tornerà a 'perdere la faccia' con Berlusconi, come molti ascoltatori di RadioPadania hanno fatto aulicamente notare). Ma Silvio non ha fatto i conti con la parte di Monti che non si aspettava, un astuto avversario che lo ha, per 2 mesi, aspettato al varco, ingoiando tutti gli affondi del Cavaliere sull'aumento delle tasse e sulle manovre. E che lo ha colpito sul suo terreno più sensibile: le aziende. Berlusconi credeva infatti che l'assegnazione delle frequenze TV fosse una consuetudine, ma Monti lo ha freddato, optando per la gara pubblica. Ed è questo un macigno che pesa sulla Mediaset, che potrebbe non riuscire ad accaparrarsele, anche considerando che negli ultimi anni (stranamente) le ha ricevute regalate. Eh, sì! Monti non poteva permettersi di fare brutta figura in Europa, per colpa di Berlusconi poi...Siamo ora in un equilibrio dinamico, in cui entrambi i duellanti hanno le pistole puntate alla fronte dell'altro, in attesa che qualcuno faccia un passo indietro. E sperando che l'altro non vada fino in fondo...
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